domenica 17 luglio 2011

CHIESA DI CAMPOMAGGIORE: ANCORA POLEMICHE

L'AVVOCATO PONTECORVO ANCORA ALL'ATTACCO


NO all'abbattimento della chiesa di Sant'Antonio di Campomaggiore a San Cosma.

La richiesta è stata presentata ieri dall'avvoc a t o   C o s m o Damiano Pontecorvo al Prefetto di Latina,

A   n t   o   n i   o D’Acunto,   a l Comando provinciale dei vigili del fuoco di Latina, alla Reg i o n e   L a z i o

(   a   s   s   e   s s   o   r   a   t   o Lavori pubblici - area del Genio civile), al Pontefice Benedetto XVI, al Cardina l  Ange lo Bagnasco, pres i d e n t e   d e l l a C   om m  i   s s   i   o n   e Episcopale Italiana, alla Soprintendenza ai Beni storici artistici ed ambientali del Lazio e al Cardinale Julianus Herranz Casado, presidente della commissione per la disciplina del Vaticano, affinchè intervengano per «disporre un accertamento in loco, che qualifichi la reale situazione delle strutture ecclesiali, disponendo tutti i necessari provvedimenti di salvaguardia, provvedendo poi ad informarne i cittadini». Così come aveva annunciato tempo fa, l’avvocato Pontecorvo ha deciso di opporsi al progetto di demolizione e ricostruzione, mettendo nero su bianco. «In tempi di miseria e povertà - scrive nella nota il legale - è stata prevista una spesa faraonica di ben due miliardi e cinquecento milioni di vecchie lire. A ciò va aggiunto il costo della demolizione, ammontante a centoventimila euro che verrebbe accollato alla provincia di Latina, con l'aggiunta onere dell'incarico da conferire ad un terzo professionista per la messa in sicurezza dei lavori. Il precedente  parroco, padre Massimo, incaricò l'architetto Salvatore Ruggiero di Castelforte, di redigere un ipotesi di studio, di calcolo, per il restauro della chiesa parrocchiale e della canonica. Ebbene in quella circostanza furono previste spese per una cifra che si aggirava sui trecentomila euro. Il luogo sacro che dovrebbe essere abbattuto, il cui progetto venne redatto dal noto architetto Giuseppe Zander, è stata realizzata con strutture in cemento armato e con blocchi in tufo». Il progetto di rifacimento della chiesa, istituita nel novembre del 1949 ed attivata nel 1950, sarebbe nato per la precarietà dell'edificio, che dovrebbe essere ricostruito, ma ciò è contestato dall'avvocato Pontecorvo. «Un funzionario dei vigili del fuoco - ha proseguito il legale - in occasione di un matrimonio di una sua cugina celebrato nella chiesa di Sant’Antonio, non ha notato rischi e pericoli incombenti nella struttura, che con la demolizione distruggerebbe i valori della nostra civiltà, che andrebbero recuperate con opportune opere». Nella nota, il firmatario, ripercorre quella che è la storia della chiesa che ebbe come primo parroco don Giuseppe Saroli, che ha operato in loco dal 1950 al 1963, quando l'immobile passò ai Trinitari. L'iniziativa dell'avvocato, che ha chiesto alle autorità ecclesiastiche di inviare sul posto un inquisitore apostolico, «onde verificare i fatti ed affinchè non si compia un sacrilegio barbaro», è stata appoggiata anche da alc u n i   c i t t a d i n i , pronti a mettere le loro firme ad una petizione che sarà redatta già dalla prossima settimana. Come si ricorderà altri cittadini, attraverso l'avvocato N i c o l a   P a  g a n o ,   a v e v a n o preannunciato un ricorso al Tar, per evitare la demolizione e la ricostruzione di una chiesa che è diventata ora la causa del «confronto» tra una parte della cittadinanza e le autorità preposte.

Gianni Ciufo
DA LATINA OGGI 17.7.11

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