sabato 23 luglio 2011

PIGNORAMENTO AL COMUNE DI SANTI COSMA E DAMIANO

LA FAMIGLIA D'APRANO RICHIEDE UN RISARCIMENTO PER IL DECESSO DI UN CONGIUNTO.


RICHIESTA di pignoramento  per una somma di seicentocinquantamila euro per il Comune di Santi Cosma

e Damiano, chiamato a pagare il risarcimento danni alla famiglia D’Aprano, per la morte di Francesco

D’Aprano, avvenuta il 4 dicembre 2001 a causa delle ferite riportate nella caduta dalla scalinata di Piazza

Tommaso Rossi, ubicata proprio nel centro storico della città.

L’altro ieri il legale della famiglia D’Aprano ha fatto p e r v e n i r e nelle mani del sindaco Vincenzo Di

Siena e della banca che gestisce la tesoreria comunale, la pesante richiesta per una vicenda che

si trascina da quasi dieci anni e che ha visto il Comune pontino soccombere davanti ai giudici civili.

 Questi ultimi, infatti, hanno condannato l’amministrazione a risarcire, per il 50%, i parenti della vittima

perché, all’epoca dell’incidente, la scalinata presentava delle carenze. La cifra che avrebbe dovuto

sborsare il Comune ammontava a circa trecentomila euro, ora lievitati per via della mancata liquidazione e

per la rivalutazione degli interessi, rimarcata dal legale della famiglia della vittima, nella sua richiesta di

pignoramento.

Va detto che le casse del Comune sancosimese non è che siano molto floride e la cifra da pagare è

considerevole, ma soprattutto c’è il rischio che vengano bloccati tutti gli investimenti e le iniziative

da finanziare. A rischio anche l’utilizzazione dei contributi stanziati da altri enti, che potrebbero svanire,

proprio perché colpiti dal pignoramento, che per essere evitato costringe l’amministrazione di Santi

Cosma e Damiano a dover recuperare i fondi necessari per pagare il risarcimento danni alla famiglia D’Apra

no. Una parte del denaro potrebbe arrivare dalla vendita di tre edifici scolastici orami disattivati (Cerri

Aprano, Ventosa e Torraccio), tra l’altro già posti all’asta. Da questa operazione potrebbe entrare nelle

casse comunali una somma che si aggirerebbe tra i trecento e i trecentocinquantamila euro. Una cifra che

non sarebbe sufficiente, ma che potrebbe essere integrata dalle entrate derivanti dall’Ici pagata sui lotti

edificabili.

Una situazione veramente difficile, che si è aggravata col passare del tempo e che, se non venisse

risolta, potrebbe portare il Comune dell’estremo lembo del sud pontino al dissesto finanziario. La vicenda,

negli anni, ha visto anche l’intervento di alcuni amministratori, i quali chiedevano che la scalinata che da

Piazza Tommaso Rossi conduce a Via Vittorio Veneto, fosse messa in sicurezza, per evitare altri episodi

simili a quello  che ha visto protagonista Francesco D’Aprano. C’è stata anche una sentenza penale,

che ha prosciolto il Comune sancosimese, che, ora, invece, dovrà provvedere al risarcimento, prima che la 

procedura di pignoramento paralizzi tutta l’attività amministrativa.

Gianni Ciufo
(DA LATINA OGGI DEL 23.7,11)

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