lunedì 22 agosto 2011

SANTI COSMA E DAMIANO INTITOLERA' LA SUA PIAZZA AD ENRICO DE NICOLA


CAMBIA nome il piazzale antistante la casa comunale a Santi Cosma e Damiano. A stabilirlo, una delibera di giunta municipale che, raccogliendo la proposta de ll ’assessore Giovanni Di Principe, esponente del Partito Socialdemocratico degli anni ottanta oggi delegato ai Tributi della giunta Di Siena, ha sostituito il Largo intestato ai Savoia nella denominazione Enrico De Nicola. Nella richiesta, l’assessore Di Principe, nel farsi interprete di un istanza a cuore a molti cittadini, aveva fatto rilevare la necessità di ristabilire, con questa intestazione, una verità storica legata alla ricostituzione del Comune, con decreto firmato proprio dall’allora Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola. De Nicola, infatti, nell’immediato dopo guerra visitò tutti i comuni che avevano subito distruzioni immani dal conflitto ed in particolare quelli posti sulla Linea Gustav, tra cui Santi Cosma e Damiano. Nel corso di quest’incontro, i cittadini affidarono al Capo Provvisorio dello Stato le proprio istanze autonomiste, soprattutto con riferimento alla municipalità la cui privazione tanta sofferenza morale e materiale aveva originato nei cittadini locali. De Nicola, si fece immediatamente portatore di questa richiesta e con Decreto del 27 marzo 1947 sancì la ricostituzione del Comune di Santi Cosma e Damiano secondo i confini preesistenti. La delibera è stata votata all’umanità in quanto munita del parere favorevole della commissione per la Toponomastica, presieduta dal sindaco e composta dall’assessore Giovanni Di Principe, dal consigliere comunale Matteo De Cesare, dal preside Filippo Petruccelli, dall’insegnante in pensione Massimo Carlo Biagio e dalla presidente della Pro Loco Antonella Casale. «Conoscere la storia anche attraverso i simboli quali possono essere l’intitolazione di una strada o una piazza - ha dichiarato il vice sindaco Vincenzo Petruccelli - è essenziale per la costruzione di un futuro che sia scevro da atteggiamenti di arroganza, presunzione e superiorità e che invece sia basato su principi di fratellanza, tolleranza e reciproca comprensione. La memoria storica è un obbligo per un popolo che vuole crescere facendo della propria identità una ricchezza da condividere e di cui essere orgogliosi e non un mezzo dichiusura e di autoisolamento»
DA LATINA OGGI DEL 21.8.11

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