domenica 30 ottobre 2011

BRACCONIERI NEL MIRINO!

ERANO le prime ore dell’alba
di ieri quando gli uomini del
nucleo investigativo di polizia
ambientale e forestale, coordinati
dal sovrintendente Stefano
Giulivo, hanno effettuato un
blitz contro il bracconaggio nella
vasta pianura tra marina di
Minturno, il Garigliano e Santi
Cosma e Damiano. Il bilancio
dell’operazione antibracconaggio
ha portato alla denuncia a
piede libero di 7 uomini alla
Procura della Repubblica di Latina.
I trasgressori, tutti campani,
sono stati colti separatamente in
flagranza di reato mentre allestivano
le loro trappole illegali o
erano intenti a catturare, peraltro,
una specie protetta come il
cardellino. In 5 casi gli uomini
denunciati sono originari di Marano
di Napoli e hanno tra i 32 e
i 59 anni. Gli altri due, un 39enne
e un 60enne, originari di Giugliano
e di Napoli, sono peraltro
pluripregiudicati. Per il 39enne
ci sono precedenti anche per rapina,
furto ed estorsione. Congiuntamente
alla denuncia nei
confronti dei bracconieri, gli uomini
del Nipaf, che si sono avvalsi
della collaborazione dei
guardiaparco dell’ente Parco riviera
di Ulisse, hanno posto sequestro
ben 5 reti da uccellagione
e due richiami elettronici. E
altro materiale per l’installazio -
ne delle trappole. Ben 150 gli
esemplari di cardellino liberati,
tra quelli catturati nella battuta di
ieri mattina e quelli che i bracconieri
stessi si erano portati dietro
come richiamo.
Un’area già molto nota alle forze
dell’ordine perché in virtù della
sua conformazione geofisica tipicamente
pianeggiante tra due
piccole catene montuose, tra
l’agropontino e Mondragone, è
come una porta di accesso verso
l’entroterra, sfruttata dai piccoli
uccelli che in questo periodo
migrano da nord verso sud. Un
comportamento che i cacciatori
di questa specie, particolarmente
richiesta sul mercato campano,
conoscono molto bene. E
infatti secondo una recente indagine
del Wwf, e come confermato
dagli stessi uomini del Nipaf,
il giro di affari dei cardellini in
Italia nel giro di un anno si aggirerebbe
intorno ai 10 milioni di
euro. Basti pensare che nei noti
mercati rionali campani dove i
piccoli volatili vengono maggiormente
richiesti e venduti,
una coppia di esemplari già adeguatamente
istruita al canto si
vende fino a 300 euro. Venduti
subito il prezzo si aggira attorno
ai 20 euro. Alcuni esemplari
hanno fatto storia con un valore
anche di 3mila euro. Ora, in base
alla legge 157, per i 7 trasgressori
si attende un procedimento
penale che nella peggiore delle
ipotesi prevede la reclusione da
tre a sei mesi e fino a 3mila euro
di sanzione pecuniaria.
Adriano Pagano
DA LATINA OGGI DEL 30.10.11

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