domenica 13 novembre 2011

Acqua, l’ultima vessazione: la conferenza dei sindaci evita di recepire i risultati del refedendum !

LA conferenza dei sindaci dell’Ato 4 sul servizio idrico integrato ha approvato ieri a maggioranza tutti i punti all’or -
dine del giorno. E, in specie, la modifica della convenzione di gestione che lega i Comuni dell’Ato4 ad Acqualatina nel
senso che d’ora in poi quanto deciso dalla conferenza non dovrà necessariamente essere ratificato dai consigli comunali
per essere efficace (come invece avevano sostenuto tutte le sentenza sul punto emesse in questi anni). D’ora in poi dunque
ciò che decide la conferenza dei sindaci sarà sottoscritto dal presidente (attualmente è Armando Cusani) e poi sarà
esecutivo. L’assemblea ha inoltre ratificato l’esito del referendum ma non ne ha recepito alcunché, neppure la parte
relativa al quesito che prevedeva la decurtazione della remunerazione del 7% del capitale ancora a beneficio del gestore
privato. Nel dibattito è entrato prepotentemente i contenzioso in essere tra Acqualatina e i Consorzi di bonifica ma non è
stata trovata alcuna soluzione, a parte la proposta del sindaco di Nettuno di arrivare ad abolire quegli enti ormai «inutili e
costosi». Per quanto l’appuntamento sia stato, alla fine, proficuo per l’Ato4 e anche per Acqualatina spa, presente al
gran completo con il presidente e lo staff direttivo in platea e mezzo cda in aula, in realtà gli interventi dei sindaci sono stati
in larga misura critici con la gestione. Per il sindaco di Nettuno gli investimenti hanno finora penalizzato i Comuni romani;
il sindaco di Castelforte si è dimesso dall’Ufficio di presidenza perché non gli hanno aggiustato la rete fognaria al
centro del suo paese; il sindaco di Aprilia se ne è andato perché non aveva avuto i documenti da approvare in tempo utile per capirne il contenuto; il commissario prefettizio di Minturno si è astenuto; il sindaco di Cori ha detto che in quell’aula
stavano bellamente aggirando la volontà di 7 milioni di italiani contenuta nell’esito referendario; e persino il sindaco di
Formia ha avuto da ridire sulla organizzazione dei lavori che precedono la conferenza dei sindaci invitando Cusani a impegnarsi di più con incontri preparatori che evitino la cantilena delle lamentele. Solo che poi... è stato approvato tutto e
adesso i sindaci (tutti) dovranno eseguire l’esito del voto della conferenza. A margine della quale si sono consumate un
paio di vicende più politiche che direttamente connesse con il servizio idrico integrato. La prima riguarda la frattura abbastanza vistosa, ma non insanabile, tra Udc e Pdl viste le critiche non velate sia del sindaco di Formia che di quello di
Castelforte, arrivato alle dimissioni in aperta contestazione delle scelte sulla manutenzione straordinaria. La seconda è inerente i rapporti tra Ato e Regione Lazio; infatti il responsabile della Segreteria Tecnica Operativa, Giovannetti, nella sua
relazione allegata agli atti è arrivato a chiedere alla giunta regionale in carica di «archiviare» l’esito dell’inchiesta amministrativa fatta nel 2008 sul servizio idrico di Latina. Inchiesta conclusa con una delibera di giunta che contestava 27 punti di difformità al contratto di gestione che erano palesemente in danno dei Comuni e dei cittadini ma a
vantaggio del gestore. Il capo della Segreteria tecnica ha detto che le parti della convenzione oggetto di contestazione
da parte della Regi o n e « n o n hanno avuto nessuna significativa applicazione né prodo t t o a l c u n
vantaggio per la società di gestione » ma «...tutto è stato determinato da un persistente atteggiamento della stampa locale che ha determinato un clima di sfiducia verso le istituzioni e in particolare verso l’Ato». Dunque se i cittadini
protestano per il servizio idrico e di depurazione e se il contratto che lega l’Ato ad Acqualatina viene considerato
vessatorio dalla Regione Lazio, la colpa è solo della stampa.
Niente di più.

Da LATINA OGGI DEL 12.11.11
NDR: Dal resoconto di stampa non si ha notizia dell’atteggiamento avuto in sede di voto dal rappresentante dell’amministrazione di Santi Cosma e Damiano, se ne deduce che abbia votato a favore, ignorando quantomeno la volontà dell’elettorato sancosimese che in occasione del referendum del giugno scorso si è espresso chiaramente, al di là di ogni ragionevole dubbio, contro la privatizzazione dell’acqua. Duole, per di più, che tale decisione non sia stata espressa in quella sede dal Sindaco pro tempore, ma, a quanto si è appreso, dal capo gabinetto, avvocato Taglialatela, nella circostanza, delegato del Sindaco Di Siena (mdc).

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