giovedì 10 novembre 2011

LEGAMBIENTE DA I VOTI AI NOSTRI TERRITORI: a Santi Cosma e Damiano la maglia nera del Sud pontino

MANCANO ormai solo alcune settimane per la pubblicazione del rapporto annuale sul dissesto idrogeologico laziale per il 2011 stilato da Legambiente. E ancora
meno, giorni, forse ore, per l’ondata di maltempo che, dopo aver messo in ginocchio il nord Italia, si sta spostando verso il sud. E i dati allarmanti riportati nel rapporto
dello scorso anno, che non dovrebbe scostarsi nei contenuti da quello del 2011, fanno riflettere. Infatti secondo Legambiente nel Lazio il 97 percento dei Comuni è a rischio idrogeologico.

Con livelli più o meno elevati di pericolosità. In particolare nel
sudpontino la situazione, pur non essendo tra le peggiori, rimane di assoluta allerta. Sia in virtù della conformazione geofisica del territorio, spesso ai piedi di montagne
e nei pressi di numerosi torrenti, e sia per il diffuso abusivismo.
«Nel Lazio - ha infatti dichiarato la presidente regionale di Legambiente Cristiana
Avenali - i numeri del rischio frane ed esondazioni continuano a preoccupare,
ma il buon sistema di protezione civile di molti Comuni può rappresentare la chiave per evitare problemi seri, puntando a de localizzare le strutture dalle aree pericolose
e a dotare tutti di efficaci piani di prevenzione». E secondo le stime relative al
2010, con tutta probabilità in via di riconferma quest’anno, le situazione più critiche nel nostro comprensorio riguardano Formia, Spigno e Santi Cosma e Damiano.
Ma andiamo per ordine. A Formia nella tabella di classificazione, il territorio comunale ha una valutazione di sicurezza di valore 3 su 10, cioè insufficiente, dove i Comuni meglio attrezzati per fronteggiare le emergenze idrogeologiche contano 7,5, cioè buono. Lo studio di Legambiente documenta la presenza di interi quartieri fortemente urbanizzati in aree a rischio idrogeologico, e inoltre la mancanza da parte del Comune di un adeguato piano per l’assetto idrogeologico per garantire sicurezza
e inibire attività rischiose. Anche se tuttavia è stato aggiornato tra il 2009 e il 2010 un piano di emergenza comunale. Nessuna attività di informazione e sensibilizzazione, nessun sistema di monitoraggio in caso di pericolo, nessuna manutenzione degli alvei
fluviali e nessuna esercitazione condotta. Discorso più o meno analogo sulla classificazione di insufficienza per Spigno Saturnia, di valore 3,5, dove però
le aree a rischio dissesto sono quelle ad alta concentrazione industriale. Tuttavia
la manutenzione alvei è un’attività condotta, contrariamente ad una corretta
informazione, monitoraggio, piani di emergenza e di assetto idrogeologico. Infine,
maglia nera nel sud pontino per il pericolo dissesto idrogeologico è santi Cosma e Damiano che si classifica ad appena 12 posti dall’ultima posizione. La valutazione
di sicurezza è pari a 2 e gravi pericoli incombono in aree urbanizzate per molte abitazioni. «Questa fragilità - ha concluso la Avenali - dovuta alla disattenzione
con la quale si costruiscono a ridosso degli argini dei fiumi insediamenti abitativi e produttivi, può causare tragedie».
Adriano Pagano
Da latina oggi del 10.11.11

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