venerdì 2 dicembre 2011

PROCESSO PER DROGA, PENA RIDOTTA IN APPELLO E QUASI DIMEZZATA!

SI è celebrato davanti la prima sezione penale della Corte d’Appello di Roma
il processo a carico di Costantino Corrente condannato a in primo grado a 4 anni perché sorpreso con un panetto di hascisc nascosto sotto il sedile. Al termine della discussione, da parte del difensore, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, il giudice ha
emesso una sentenza di condanna che ha praticame n t e quasi dime z z a t o la pena di p r i m o grado in due anni e q u a t t r o mesi. Il ma gi st rato però si
è riservato di decidere sulla possibilità di concedere gli arresti domiciliari.

Dal giorno dell’arresto con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio, il 27enne di Santi Cosma e Damiano si trova recluto nel carcere di Rebibbia. Il giovane era stato trovato in possesso di un panetto di hascisc da cento grammi, agli inizi dell’ottobre
dello scorso anno. L’operazione di arresto venne eseguita dai carabinieri
della stazione di Santi Cosma e Damiano nell’ambito di un servizio di pattugliamento
del territorio. Il giovane, che a bordo della sua auto stava andando nel paesino aurunco, venne fermato ad un posto di blocco lungo la via principale.
Gli atteggiamenti equivoci dell’imputato portarono i militari a sospettare che il ragazzo nascondesse qualcosa. Sospetti fondati dal momento che vanta qualche
precedente specifico. La perquisizione dell’a b it acolo diede ragione ai carabinieri
che non faticarono molto a trovare la droga.
Sotto il sedile del conducente dell’auto c’era nascosto un panetto di hascisc di circa cento grammi. Venne portato così in caserma dove al termine delle formalità di rito venne rinchiuso nella camera di sicurezza. All’i ndom ani venne accompagnato al
tribunale di Gaeta per essere processato con il rito direttissimo dal giudice monocratico Rossana Brancaccio. Nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto l’avvocato difensore del ragazzo, chiese per conto del suo assistito il rito abbreviato secco. Il giudice accolse la richiesta dell’avvocato ma subordinata alla perizia sulla sostanza e, rinviò il processo per la nomina del ctu. Le analisi sulla droga
affermarono che dal panetto si sarebbero potute ricavare circa quattrocento dosi. Il magistrato quindi lo condannò a quattro anni. Il legale difensore sin da subito annunciò che avrebbe presentato appello non appena avere letto le motivazioni della sentenza. Ieri l’appello.

Da LATINA OGGI DEL 1.12.11

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