domenica 15 gennaio 2012

FONDI REGIONALI PER UN SISTEMA INFORMATIVO PER NON AUTOSUFFICIENZE

Via libera dalla Giunta Polverini allo schema di protocollo d’intesa tra la Regione Lazio e la Regione Liguria per la realizzazione del “Sistema informativo nazionale sui servizi sociali per le non autosufficienze” (SINA). Attraverso una specifica piattaforma software e nel rispetto della privacy, il progetto, sperimentale, prevede la raccolta di informazioni sulle prestazioni erogate alle persone non autosufficienti, dati che andranno a comporre una “cartella sociale” personalizzata per ciascun individuo.



“Dopo lo stanziamento di 16,5 milioni con cui abbiamo assicurato gli interventi dei piani distrettuali sulla non autosufficienza, - dichiara il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini – con il Sina confermiamo la nostra attenzione ai problemi della non autosufficienza. Con questo provvedimento si avvia una collaborazione importante a livello nazionale con la Regione Liguria, che è stata individuata dal Ministero delle Politiche sociali come capofila del progetto. L’obiettivo è creare una banca dati delle prestazioni erogate alle persone non autosufficienti. In questo modo – conclude - avremo a disposizione una mappatura completa del fenomeno, che potremo utilizzare sia a fini statistici che gestionali per migliorare i servizi”.
“Con l’adesione al Sina, - aggiunge l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte – avremo uno strumento in più con cui condurre sul territorio un’analisi puntuale dei bisogni, a cui agganciare la programmazione degli interventi. Una strategia quanto mai necessaria in questo periodo di crisi, con cui ottimizzare la distribuzione delle risorse a sostegno dei non autosufficienti. Partiremo da pochi comuni con l’obiettivo di rendere il Sina strutturale in tutta la nostra regione”.
Nel dettaglio, nel Lazio il progetto sarà articolato in tre fasi e si protrarrà per tutto il 2012. La prima fase prevede la sperimentazione del Sina da parte di personale regionale in un comune pilota: in questa fase si valuteranno il volume dei dati, la tempistica e le sinergie da attuare tra gli enti per la puntuale raccolta delle informazioni.
La seconda fase del progetto prevede l’estensione del campione ad altri dieci comuni, con la conseguente formazione degli operatori locali. Nell’ultima fase del progetto i dieci comuni opereranno in maniera del tutto indipendente, alimentando in modo continuo la banca dati. Il progetto si concluderà con un’analisi dei dati raccolti ed una stima dell’impatto, per valutare l’eventuale estensione del progetto a livello regionale.

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