venerdì 27 gennaio 2012

UFFICIO DEL GIUDICE DI PACE DI MINTURNO: VERSO UNA GESTIONE DI CONSORZIO DEL SERVIZIO.







ALLARGARE anche ai Comuni che fanno capo al giudice di pace di Gaeta per spalmare i costi tra più Comuni, con l'utilizzo degli Lsu che ancora debbono

essere stabilizzati. Questo è stato deciso ieri mattina nella conferenza dei sindaci dell'estremo sud pontino convocata a Minturno dal commissario straordinario, Vincenzo Greco, per trovare le soluzioni necessarie che scongiurino la soppressione

del giudice di pace a Minturno. Al vertice, oltre al commissario, hanno partecipato

i sindaci di Castelforte e Spigno Saturnia, Gianpiero Forte e Franco Simeone, e il

vicesindaco di Santi Cosma e Damiano, Vincenzo Petruccelli.

Tra i presenti anche l’ex consigliere Pino D’Amici che sui costi ha detto «ammonterebbero a circa diecimila euro, se si pensa che nel bilancio del 2009, approvato nel 2010, il ministero ha versato 38mila euro, di cui 30mila costituiscono

l'affitto al Comune di Minturno dell'edificio ospitante gli uffici.

Quindi rimangono le spese vive, oltre i dipendenti, il cui ruolo potrebbe essere affidato agli Lsu. Minturno potrebbe destinare due propri ex Lsu già stabilizzati e gli altri divisi con gli altri Comuni». Il sindaco di Castelforte, Gianpiero Forte, ha proposto l'allargamento della questione anche a Gaeta, la disponibilità a sostenere i costi vivi, ma non quelli del personale. «C'è un bacino di Lsu – ha detto Forte - che dovrà effettuare un percorso formativo per essere poi ricollocato presso le Asl. La provincia di Latina ne ha circa 100, parte dei quali potrebbero essere impiegati negli

uffici dei giudici di pace». Una proposta che ha fatto registrare la condivisione anche degli altri partecipanti e che sarà presentata alla prossima conferenza dei sindaci allargata anche a quelli che fanno riferimento all'ufficio del giudice di pace di Gaeta. Un vertice che sarà convocato nei prossimi giorni. Intanto l'ordine degli avvocati

di Latina, attraverso il presidente Giovanni Malinconico, sulla questione ha inviato

una nota ai 33 sindaci della provincia, sottolineando che «la chiusura degli uffici provocherebbe effetti pesantissimi sulla nostra provincia, le cui specifiche caratteristiche oro geografiche e socio economiche, renderebbero per molti

difficoltoso il raggiungimento della sede giudiziaria e renderebbe antieconomica la proposizione di giudizi di minor valore, quantunque si trattasse di questioni comunque rilevanti per gli interessati».

Gianni Ciufo



Da latina oggi del 26.1.12

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