martedì 21 febbraio 2012

DOMATTINA I FUNERALI DI FIORE PANDOLFO NELLA CHIESA DI CAMPOMAGGIORE.STANOTTE UNA VEGLIA DI PREGHIERA.


SARÀ effettuata questa mattina

l'autopsia sulla salma di Fiore

Pandolfo, il cui corpo è stato

composto nell'obitorio del cimitero

di Formia. Sarà il professor

Giovanni Arcudi, medico

legale dell'università di Tor

Vergata a Roma, che si occuperà

di effettuare i rilievi e valutare

quanti colpi dei 12 esplosi

hanno raggiunto il corpo del

31enne di Santi Cosma e Damiano.

La nomina del perito

legale è stata effettuata ieri mattina

dal sostituto della Procura

della Repubblica di Latina, Daria

Monsurrò, magistrato che

sta conducendo l'inchiesta. L'esame

autoptico costituirà un ulteriore

tassello per fare piena

luce anche sulle traiettorie dei

colpi e la destinazione. Pare che

qualcuno dei 12 proiettili esplosi

non sia giunto a segno, ma un

quadro più preciso l'avremo nel

pomeriggio di oggi, al termine

della perizia necroscopica. I

proiettili che hanno colpito il

Pandolfo verranno inseriti negli

oggetti già a disposizione degli

investigatori, che hanno già sequestrato

l’arma utilizzata da

Mirko Pascale, una Smith e

Wesson calibro 40, che il giovane

aveva con sè al momento

dell’incontro-scontro con Pandolfo.

Il giovane, comproprietario

di un negozio di alimentari

in via Francesco Baracca, si

trova rinchiuso nel carcere di

Latina a disposizione dell’auto -

rità giudiziaria, alla quale dovrà

chiarire alcuni particolari che

hanno destato perplessità tra gli

investigatori. La salma di Fiore

Pandolfo, al termine dell’esame

necroscopico, sarà trasferita, a

cura delle agenzie funebri Fratelli

Cifonelli, nella chiesa di

Campomaggiore di Santi Cosma

e Damiano, dove sarà vegliata

per tutta la notte da familiari

e amici. Le esequie invece

si svolgeranno domani mattina

alle 10,30 all'interno della stessa

chiesa situata

lungo via Francesco

Baracca.

«Con molta discrezione

- ha

detto don Simone

Di Vito, vicario

foraneo

de ll 'ar ci dio ce si

di Gaeta - siamo

vicini alle famiglie

che sono

state coinvolte

un episodio che

dovrebbe spingere

la comunità

a riflettere sul

senso della vita.

Siamo vicini alle

famiglie in

una situazione

d r a m m a t i c a

con saggezza umana e cristiana,

ma che deve servire per ragionare

su eventi che in piccole

realtà hanno una risonanza

maggiore». Un dolore che ha

colpito più famiglie, che, pur se

in maniera diversa, debbono vivere

questo momento drammatico,

determinato da una situazione

che, forse, si trascinava

già da qualche tempo. «Le comunità

dovrebbero intraprendere

discorsi educativi e formativi

verso i giovani, per indirizzarli

verso i valori della vita e il

rispetto reciproco. Occorre formare

le persone – ha concluso il

sacerdote, che conosce bene la

realtà locale per aver espletato,

in passato, le sue funzioni di

parroco a Ventosa, frazione di

Santi Cosma e Damiano - oltre

che nei sentimenti, anche alla

razionalità capace di gestire le

emozioni». Ieri intanto sono

stati pubblicati dei link su facebook

da parte di alcuni amici

della vittima. Uno di questi recita

testualmente: «Un grande

saluto al nostro angelo Fiore!!

Ti porteremo nei nostri cuori».

Una frase che condivideranno

tutte quelle persone che domani

mattina daranno l’estremo saluto

al 31enne di Santi Cosma e

Damiano.

G.C.

LE INDAGINI: ALLA RICERCA DI UN TESTIMONE.

INTERROGATORI e accertamenti

sono ancora in corso a Castelforte e

Santi Cosma e Damiano per verificare

se sabato sera qualcuno ha assistito

al delitto di Fiore Pandolfo, il 31enne

autotrasportatore ucciso con una pistola

calibro 40 da Mirko Pascale,

23enne di Castelforte. I carabinieri

della compagnia di Formia, coordinati

dal maggiore Pasquale Saccone,

stanno ascoltando familiari e persone

vicine ai due protagonisti dell'episodio,

per fare piena luce su quanto è

accaduto la sera dell'assassinio. Gli

investigatori, infatti, non escludono

che sabato sera qualche altra persona

possa aver assistito al sanguinoso

episodio, che presenta ancora alcuni

lati oscuri. Dalle dichiarazioni del

Pascale non sembra ci possa essere

stato qualcun altro, ma ci sono alcuni

particolari che gli inquirenti vogliono

chiarire anche con l'ausilio delle persone

che la sera dell'omicidio hanno

visto sia il Pascale che il Pandolfo. E

la ricostruzione parte da un altro particolare

che non appare chiaro e cioè

quello delle auto. Infatti è chiaro che

Mirko Pascale sia giunto sul luogo del

delitto con la sua Fiat 500, ma non è

invece chiaro come Fiore sia giunto

sul posto. Infatti, pare che la macchina

da lui utilizzata, una Audi, non sia

stata trovata sul posto. Forse qualcuno

lo ha accompagnato? Forse ha

raggiunto il posto a piedi? Ipotesi che

i carabinieri del nucleo radiomobile

di Formia, insieme ai colleghi di

Castelforte e Santi Cosma e Damiano

vogliono chiarire. Fiore Pandolfo si

era recato nel capannone di Rio Grande

per controllare gli ultimi interventi

al carro allegorico della contrada San

Lorenzo, realizzato dall'omonima associazione

di cui lui era presidente.

Qui si sarebbe presentato il Pascale,

che poi si sarebbe incontrato con la

vittima in via Vellota, non proprio

vicinissima al capannone. Una zona

non illuminata che non è certo il

luogo ideale per un appuntamento e

certamente non raggiungibile a piedi.

Resta il fatto che, comunque, l'omicidio

è avvenuto in quella zona, raggiunta

da Fiore Pandolfo con la sua

auto o con quella di un altro. Pochi

minuti dopo il delitto i carabinieri

cercavano di avere notizie del veicolo

con il quale Fiore avrebbe raggiunto

la zona, tanto che fu fatta specifica

richiesta al padre della vittima Antonio,

che era giunto sul posto poco

dopo la sparatoria. «Ho mio figlio

morto in terra - ha risposto il padre di

Fiore agli inquirenti che stavano svolgendo

gli accertamenti - e voi mi

chiedete dell'auto?». Una frase che ha

colpito le decine di persone che si

trovavano al di la del nastro che

isolava la zona, perchè detta da un

uomo che stava prendendo coscienza

del grave lutto che lo aveva colpito.

Lo stesso genitore poi chiamò a casa

per cercare di sapere con quale auto il

figlio si era spostato. I carabinieri per

tutta la giornata di ieri hanno cercato

di fare luce su questi particolari e non

escludono alcuna ipotesi. La presenza

di una terza persona sul luogo del

delitto, nel caso l'ipotesi fosse confermata,

chiarirebbe diversi dubbi. Determinanti

si rileveranno comunque

gli interrogatori in corso per fare luce

su un caso che ha sconvolto le comunità

locali. Ieri erano in tanti coloro

che nelle vie di Castelforte e Santi

Cosma e Damiano si chiedevano come

una vicenda nata per una questione

sentimentale possa scaturire in

tragedie simili. Secondo la ricostruzione

dei carabinieri Mirko Pascale

avrebbe scatenato la sua rabbia su

Fiore Pandolfo, perchè la sua ex ragazza,

una 20enne di Santi Cosma e

Damiano, frequentava Lucio, fratello

minore della vittima. Quell'amicizia

non sarebbe piaciuta a Mirko che,

anche attraverso il suo profilo su

facebook, aveva manifestato tutta la

sua amarezza. Sabato sera aveva con

se la pistola, regolarmente detenuta

perchè aveva ottenuto il porto d'armi

per poter svolgere in futuro l'attività

di vigilantes, dalla quale ha esploso i

colpi che hanno trucidato l'autotrasportatore,

sposato e padre di due

figli. Come i due si siano incontrati

(per caso o per un appuntamento) e

soprattutto come Fiore Pandolfo abbia

raggiunto quel luogo isolato è

ancora da chiarire. La cosa certa è che

Pascale si è allontanato con la sua Fiat

500 e poco dopo si è costituito ai

carabinieri.

Gianni Ciufo
DA LATINA OGGI DEL 21.2.12

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