lunedì 20 febbraio 2012

UCCISO PER UNA STORIA CHE RIGUARDAVA IL FRATELLO


DUE comunità, Castelforte e Santi

Cosma e Damiano, sono state sconvolte

dal delitto di sabato sera nel

quale ha perso la vita Fiore Pandolfo,

un autotrasportatore

di 31 anni,

che lascia la moglie

e due figli, uno di 3

e l’altro di 6 anni.


Il movente


Un omicidio compiuto

per motivi

passionali da Mirko

Pascale, un

23enne di Suio, che

poco dopo il delitto

si è costituito presso

la caserma dei

carabinieri di Santi

Cosma e Damiano

che si trova non

molto lontano. La

vicenda ancora presenta

contorni poco

chiari, sui quali

stanno facendo luce

i carabinieri del

nucleo operativo

radiomobile della

compagnia di Formia,

ma che ha alla

base motivi passionali

«indiretti» in

quanto nella storia

è coinvolto anche il

fratello minore della

vittima, Lucio.


Per il fratello


Sembra infatti che

quest'ultimo frequentasse

la ex ragazza

del Pascale

che, tormentato

d a l l a g e l o s i a ,

avrebbe poi ucciso

il fratello Fiore che

probabilmente era

intervenuto per cercare

di risolvere la

situazione una volta per tutte. Ma

quello che doveva essere un chiarimento,

si è concluso con la morte

del Pandolfo, ucciso con una serie

di colpi esplosi da una Smith e

Wesson calibro 40. Dodici i colpi

esplosi, gran parte dei quali hanno

colpito l’autotrasportatore, la cui

salma è stata composta nell’obitorio

di Santi Cosma e Damiano. Gli

inquirenti stanno cercando di ricostruire

i particolari di un episodio

tanto assurdo quanto violento, ma

sicuramente inaspettato.


Tempi


Tutto ha avuto inizio pochi minuti

prima delle 23 di sabato sera. Fiore

Pandolfo stava dedicando alla rifinitura

del carro che avrebbe dovuto

sfilare ieri in occasione del Carnevale

campagnolo di Santi Cosma e

Damiano. Nel capannone dove la

vittima si trovava si sarebbe presentato

il Pascale, che avrebbe chiesto

se c'era Lucio, fratello di Fiore e

presunto «rivale» in amore. Non

avendolo trovato si è allontanato,

ma il Pandolfo poi lo avrebbe cercato

per chiarire la vicenda. Questo

particolare è tuttora al vaglio dei

carabinieri, che vogliono capire effettivamente

come sono andate le

cose. I due, poi, si sarebbero ritrovati

in via Vellota, una strada che

collega via Porto Galeo con il bivio

per Suio. Qui, in una zona buia e

con poche case nei dintorni, i due

avrebbero cominciato a discutere,

con Fiore che forse voleva convincere

il Pascale a rassegnarsi ad una

situazione che rischiava di degenerare.


La lite


La stessa vittima non immaginava

ciò che sarebbe successo di lì a

poco, tanto che aveva telefonato alla

moglie, avvertendola che stava per

tornare a casa; ma nella sua abitazione

il 31enne non è più tornato,

perché l’alterco con Mirko ha assunto

toni pesanti, fino a che il

23enne di Suio ha estratto la pistola,

che deteneva regolarmente, ed ha

esploso l’intero caricatore, colpendo

l’autotrasportatore in più parti

del corpo. Un raptus che ha fatto

perdere il controllo al giovane che si

è allontanato con la sua auto, mentre

Fiore Pandolfo cadeva pesantemente

sul selciato in una pozza di

sangue. Alcuni passanti hanno notato

quel corpo scomposto steso sul

selciato ed, inizialmente, hanno

pensato che si trattasse della vittima

di un investimento.


I soccorsi


Non si erano accorti al momento di

quanto fosse successo ed hanno

subito avvertito il 118; i sanitari

hanno raggiunto il luogo, ma appena

giunti sul posto si sono subito

resi conto che per il 31enne di Santi

Cosma e Damiano non c’era

più nulla da fare. La salma è

rimasta in strada per circa tre

ore, coperta da un lenzuolo,

mentre gli inquirenti effettuavano

i rilievi, con l'ausilio

degli agenti del commissariato

della polizia di Stato di

Formia e i vigili del fuoco di

Gaeta, che hanno illuminato

la strada a giorno, per offrire

una migliore visibilità agli inquirenti

che operavano in una

strada dove c’era poca luce.

Sono stati raccolti i bossoli e

altro materiale che verrà repertato.

Il traffico è stato prima

interrotto e poi deviato

sulla strada parallela. Nel frattempo

l’autore dell’omicidio

si era costituito presso la caserma

dei carabinieri di Santi

Cosma e Damiano, i quali

hanno anche posto sotto sequestro

la pistola utilizzata

per il delitto. La notizia

dell’efferato omicidio si è subito

sparsa a Santi Cosma e

Damiano e Castelforte, dove i

due sono conosciuti. Mirko Pascale,

pare che da qualche tempo fosse

molto nervoso, proprio a causa della

fine del rapporto con una ragazza di

20 anni, di Santi Cosma e Damiano.

E questo suo stato lo aveva fatto

rilevare sul suo profilo facebook.

Infatti sulla sua pagina da qualche

giorno aveva scritto che il suo stato

attuale era di single, ma soprattutto

aveva inserito dei messaggi che

facevano capire il suo malessere.

Proprio il giorno di San Valentino

aveva inserito una foto di Totò Riina

che aveva in mano un cartello con

su scritto «chi tradisce è un infame

». Parole che manifestavano

quanto l’interruzione di quel rapporto

lo avesse ferito ed ancor di più

il fatto che la sua ex potesse interessare

ad un'altra persona. L'arrestato,

dopo le formalità di rito in caserma,

è stato ascoltato dal sostituto procuratore

della procura di Latina, Daria

Monsurrò e poi trasferito nel carcere

del capoluogo, dove sarà interrogato

tra domani e dopodomani.

Gianni Ciufo
DA LATINA OGGI DEL 20.2.12


ANCORA PUNTI OSCURI SULL'AUTO.
IL «giallo delle auto». Così è stato già

denominato il particolare, non ancora

chiarito, del mezzo utilizzato dai

due protagonisti della sanguinosa vicenda

per raggiungere la zona isolata

di via Vellota.

Sembra che Mirko Pascale abbia

utilizzato la sua Fiat 500, con la quale

avrebbe raggiunto prima il capannone

di rio Grande e poi la zona dove è

avvenuto il delitto. Fiore Pandolfo

invece non si sa con che mezzo avrebbe

raggiunto la zona. Si parla dell'Audi

che però non sarebbe stata trovata

sul posto.

I carabinieri, già subito dopo il

delitto, hanno chiesto al padre Antonio,

presente sul luogo dell'omicidio,

notizie sull'auto e su quale dei mezzi

di proprietà di famiglia si fosse mosso

la vittima. Particolari che sono al

vaglio dei carabinieri della compagnia

di Formia comandati dal maggiore

Pasquale Saccone, i quali vogliono

cercare di capire, nei minimi

dettagli, cosa è accaduto dal momento

che il Pascale ha cercato il fratello di

Pandolfo, sino all'esplosioni dei colpi

mortali che hanno interrotto per sempre

la vita del 31enne autotrasportatore.

Qualche informazione maggiore

la potrà fornire sicuramente il Pascale,

nel corso del prossimo interrogato
rio a cui sarà sottoposto.

DA LATINA OGGI DEL 20.2.12

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