mercoledì 18 aprile 2012

FURTI DI RAME AI CIMITERI DI SANTI COSMA E CASTELFORTE: ARRESTATI

PARTIVANO da Tufo di Minturno

per procurarsi l'«oro rosso

», ma l'altra notte sono stati

pizzicati in flagrante dai carabinieri

di Castelforte che li hanno

arrestati. In manette sono

finiti due mamme e i rispettivi

figli, che di notte visitavano i

cimiteri alla ricerca del rame,

materiale con il quale sono realizzati

i discendenti delle tombe

e delle cappelle. I carabinieri

di Castelforte, coordinati dal

maggiore Pasquale Saccone,

dopo i furti registrati in zona

(cavi telefonici e al cimitero di

Santi Cosma e Damiano), hanno

predisposto un servizio di

controllo presso il cimitero di

Castelforte, dove puntualmente

si sono presentati i quattro, a

bordo di un'auto. Maria Gabriella

Spadaccini, di 58 anni, il

figlio Mattia Ciufo, di 37 anni

(residente in Corso del Popolo),

Angela Di Pastena, di 52

anni e il figlio Mario Vozzolo,

di 32 anni (residenti in via San

Vito ai confini col Comune di

Santi Cosma e Damiano), sono

entrati nel cimitero di Castelforte

muniti di

seghette e tronchesi

ed hanno

cominciato ad

appropriarsi di

rame posto su

una trentina di

loculi. Gli investigatori

pensavano

alla solita

banda di romeni,

specializzati

in furti di questo genere, ma di

fronte si sono trovati due madri

e due figli, che sbarcavano così

il lunario, con il furto di rame,

molto ricercato sul mercato. I

carabinieri hanno accertato che

era circa un quintale e mezzo,

per un valore di circa duemila

euro. I quattro

venivano arrestati,

mentre i

militari si recavano

in un capannone

di proprietà

del Vozzolo,

situato in

via San Vito,

nel Comune di

Minturno. Qui

trovavano altri

quattro quintali di rame, del

valore complessivo di circa novemila

euro. Il rame che era

stato rubato al cimitero di Castelforte

è stato restituito al personale dello stesso luogo, mentre

quello ritrovato nel capannone

appartiene ad altri furti. E'

probabile che sia quello trafugato

nelle scorse notti presso il

cimitero di Santi Cosma e Damiano.

Ieri pomeriggio si è

tenuto il processo per direttissima

presso il tribunale di Gaeta,

davanti al giudice monocratico

che ha condannato ad un anno

e otto mesi il Vozzolo; otto

mesi ciascuna per le due donne

ed obbligo di firma sino a luglio

per il Ciufo, per il quale

sono stati chiesti i termini a

difesa. Gli indagati erano difesi

dagli avvocati Larocca e Di

Matteo.

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