venerdì 11 maggio 2012

ADDIO ALL'EVOTAPE!


I 132 dipendenti della

Evotape di Santi Cosma e

Damiano saranno licenziati

dal prossimo 16 giugno.

La notizia della definitiva

cessazione dell'attività

è stata confermata

ieri dal segretario della

Femca Cisl, Roberto Cecere,

il quale ha rimarcato

come l'apertura della procedura

di mobilità, seguita

dalla dichiarazione di

fallimento, abbia messo

definitivamente la parola

fine alla gloriosa storia

dello stabilimento dove si

producevano i nastri adesivi.

Il curatore fallimentare,

su richiesta delle segreterie

provinciali Femca

Cisl, Filctem Cgil,

Uilcem Uil, ha convocato

le stesse organizzazioni

sindacali in un incontro

per esaminare congiuntamente

i termini della procedura

di mobilità avviata

lo scorso 4 maggio. Cecere

ha inoltre voluto sottolineare

l'assenza o la passerella

delle istituzioni

nelle assemblee, unite alle

promesse ed annunci

disattesi da parte di un

imprenditore che ha poi

lasciato i lavoratori con

un pugno di mosche in

mano. Due anni fa una

società aveva acquistato

lo stabilimento del sud

pontino, annunciandone

il rilancio, ma tutto non è

avvenuto per mancanza di

liquidità, con 132 famiglie

rimaste in mezzo ad

una strada. «Ancora oggi

- ha detto Roberto Cecere

- riesce difficile comprendere

come sia stato possibile

mandare allo sfacelo

un'azienda, con un marchio

così importante a livello

internazionale, e

quali siano state le ragioni

che hanno determinato, in

così poco tempo, un enorme

buco finanziario. Uno

stato passivo di diversi

milioni di euro, ancora in

fase di quantificazione,

che lascia aperti molti

dubbi se chi lo ha gestito,

e cogestito, lo abbia fatto

nel modo migliore. Forse

a qualcuno interessava

solo acquisire il mercato

legato al marchio Evotape

e non la produzione del

sito pontino? Avevamo

affermato, fin dall'inizio

della vicenda, che la strada

imboccata non avrebbe

portato risultati positivi,

e l’epilogo dei fatti ci

ha dato, purtroppo, ragione.

Una vertenza partita

male che è finita nel modo

peggiore. Alcuni lavoratori,

pur di sfuggire alla

crisi e con la voglia di

impegnarsi, stanno parlando

di iniziative cooperativistiche

legate allo

stabilimento. Progetti -ha

concluso Cecere - certo

lodevoli, ma che rischiano

di scontrarsi con la

profonda crisi in cui versa

il settore dei nastri adesivi,

e con una feroce concorrenza

esistente nel

campo».

Gianni Ciufo

Nessun commento:

Posta un commento