mercoledì 23 maggio 2012

RIPERCUSSIONI DOPO IL VOTO: SI CHIEDE IL CONTO A MICHELE FORTE!


IN PRIMA fila, a guidare questa

crociata contro quella che i

più moderati del gruppo definiscono

«l’ambivalente posizione

dell’Udc», ci sono Mauro Carturan

e Franco Taddeo. Entrambi

consiglieri provinciali di

maggioranza, entrambi ex sindaci,

entrambi «trombati» grazie

- ma forse è il caso di dire a

causa - all’azione dei centristi

del segretario provinciale (e

collega di maggioranza in via

Costa) Michele Forte. Sulla testa

del quale pende la spada che

i due esponenti dell’ammini -

strazione provinciale stanno facendo

vibrare con una certa

veemenza da qualche giorno.

Più o meno da quando uno,

Carturan, si è visto cacciare dalla

giunta del sindaco di Cisterna

Antonello Merolla gli uomini di

sua fiducia a beneficio di due

esponenti Udc, e l’altro, Taddeo,

ha invece realizzato che il

suo insuccesso alle ultime amministrative

di Santi Cosma e

Damiano si deve più alle scelte

alternative dei centristi che che

al gioco sporco di qualche suo

alleato. Motivi sufficientemente

validi, si saranno detti, per

chiedere conto di un rapporto

che dimostra i suoi limiti giorno

dopo giorno. Quello, manco a

dirlo, che regola l’alleanza tra il

presidente della Provincia di

Latina Armando Cusani e l’Udc

del segretario Michele Forte.

Sullo sfondo, la

st rao rdi nar ia

capacità degli

uomini della vela

a giocare su

più tavoli a seconda

delle occasioni.

Insomma,

come si

possono difendere

gli stessi

interessi in via

Costa se poi, da Aprilia al Garigliano,

l’Udc e i partiti che compongono

la maggioranza della

Provincia si contendono voti

con battaglie politiche senza

esclusione di colpi? Per questo,

almeno a giudicare dalle posizioni

espresse giovedì scorso in

commissione cultura, Carturan

e Taddeo sarebbero pronti a

chiedere una verifica di governo

al presidente Armando Cusani.

Ma non lo faranno, pare, prima

di lunedì prossimo, giorno della

chiusura dei secondi turni elettorali.

Già, perché sulla loro

strada Carturan, Taddeo e quanti

anche nel Pdl di via Costa

condividono la crociata contro

l’Udc, rischieranno di trovare

anche un’altra vittima eccellente

dell’ambivalenza dei centristi

pontini: Paolo Graziano, capogruppo

Pdl in Provincia e avversario

nel ballottaggio di Minturno

proprio con un esponente

Udc, Gerardo Stefanelli. Che,

tra le altre cose, si è fatto le ossa

all’ombra dell’amministrazio -

ne provinciale sostenuto anche

da quei voti che oggi, a Minturno,

combatte. Paradossi tutti

pontini, si dirà. Vero, ma trappole

del genere affascinano fino

a quando non lasciano sulla

strada vittime illustri. Carturan

a Cisterna e Taddeo a Santi

Cosma e Damiano sono le prime.

Vedremo Graziano. Ma, a

quel punto, sarà Cusani - e prima

ancora il coordinatore provinciale

del Pdl Claudio Fazzone

- a spiegare se in politica

paga di più un esercito di adepti

o un all’alleato instabile come

l’Udc.

Valerio Sordilli

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