sabato 2 giugno 2012

LISTE DI ATTESA BLOCCATE: INTERVENGONO I CARABINIERI.


I CARABINIERI di Gaeta fanno

visita ai locali dell’Asl. Il fatto

sarebbe avvenuto martedì scorso

quando gli uomini dell'Arma hanno

controllato, in seguito alle ripetute

segnalazioni e denunce, il

blocco delle prenotazioni per alcuni

esami specialistici che si prolunga

ormai da un anno. Un'anomalia

vietata dalla vigente normativa,

come ricorda nel febbraio

scorso proprio il dipartimento

competente della Regione Lazio.

E così i carabinieri hanno inviato

una informativa alla Procura della

Repubblica di Latina affinché si

possa indagare. Perché un vero e

proprio blocco delle prenotazioni

per esami specialistici urgenti che

in particolare stanno colpendo numerosi

cittadini, sarebbe incostituzionale.

E uno di questi sta conducendo

questa battaglia da oltre

un anno. Da quando cioè in seguito

ai decreti del governatore della

Regione, molte liste hanno cominciato

a essere off-limits, con

blocchi che raggiungono l'anno di

attesa. Contestualmente la validità

delle prescrizioni mediche per

l'effettuazione delle visite è aumentata

fino a un anno. Un'anomalia

insomma. Infatti una prima

denuncia il cittadino gaetano citato

la inoltra contro ignoti nel luglio

scorso. Poi il 12 ottobre scorso

l'anonimo gaetano, che necessita

di periodiche ecografie

addominali a causa di aneurisma

sottorenale, scrive direttamente al

presidente della repubblica, stanco

di un attesa di ormai quattro

mesi senza aver avuto alcuna

spiegazione del blocco sanitario

pubblico. Anzi riferendo dell'invito

di alcuni operatori della struttura

a fare le visite privatamente.

Passano tre mesi e la presidenza

della Repubblica risponde che «la

questione è stata portata all'attenzione

della Regione Lazio». Passa

un altro mese e la Regione risponde

con la nota citata in precedenza

che conferma l'irregolarità normativa

di un'attesa così prolungata.

Tant'è che il 70enne gaetano a

distanza di quasi 8 mesi prova a

tornare all'Asl per la prenotazione,

ma invano. Perché il blocco

persiste e allora lui protocolla all'Asl

un nuovo documento di rifiuto

per la richiesta di prenotazione.

Arriviamo al 14 marzo

quando con una nuova comunicazione,

l'ennesima vittima

di una sanità pubblica

in via di estinzione,

invia una sollecitazione

di spiegazioni sulla vicenda

all'Usl di Latina.

Ma niente. Due giorni

dopo arriva una nota

della direzione del distretto

sud che precisa

che «il blocco è in essere

per volontà del decreto

37 del governatore della

Regione Lazio. E che le

ricette prescritte dal primo

luglio dell'anno

scorso possono essere

evase fino ad un anno di

distanza». Perciò è arrivato

l'intervento con informativa

alla procura

da parte dei carabinieri

che hanno ravvisato un

abuso. E infine la beffa.

Con una nuova ricetta lo

sventurato 70enne è tornato a

chiedere la prenotazione che, in

virtù dell'eccellenza del presidio

sud può svolgere la visita con non

più di 49 giorni di attesa. Ma per

farlo deve recarsi a Ponza.

Adriano Pagano

DA LATINA OGGI DEL 2.6.12

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