L'UFFICIO
del giudice di
pace
deve rimanere a Minturno. Questa è la volontà
dell'Amministrazione
comunale, che potendo contare su propri locali, potrebbe mantenere nella ex
pretura
un ufficio che ha
un'ingente
mole di lavoro.
Della
vicenda si sta occupando in prima persona
Mino
Bembo, delegato al
contenzioso
dell'Amministrazione Graziano, che ha
convocato
per questa mattina alle dieci una riunione
di
tutti gli avvocati dell'estremo sud pontino. Una
seduta
che avrà inizio alle
dieci
all'interno dell'aula
consiliare
e che intende
coinvolgere
nell'iniziativa
anche
i legali che abitualmente gravitano sull'ufficio di via Luigi Cadorna.
«La
nostra volontà -ha affermato Mino Bembo- è
quella
di cercare in ogni
modo
di rimanere aperti e
per
questo abbiamo chiesto
al
funzionario responsabile
della
contabilità comunale,
che
ha dato la sua massima
disponibilità,
di verificare
con
controlli contabili, a
quanto
ammontano le spese che si dovrà sobbarcare
il
Comune. Circa il personale abbiamo avviato una
procedura
di mobilità interna, chiedendo ai nostri
impiegati
chi fosse disposto a trasferirsi negli uffici
del
giudice di pace. Una
richiesta
senza alcun impegno, ma alla quale hanno
già
risposto quindici dipendenti. Intanto stamattina ci
incontreremo
con i colleghi -ha concluso l'avvocato
Bembo-
per avere anche un
sostegno
da parte della categoria». Nei giorni scorsi
c'è
stato un incontro anche
con
alcuni Comuni viciniori che fanno capo al giudice di pace di Minturno, i
quali
avrebbero fatto intendere che non hanno quella
disponibilità
di cassa per
poter
contribuire al mantenimento in vita dell'ufficio
di
Minturno.
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