giovedì 8 novembre 2012

centrale del Garigliano: la sorveglianza affidata all'Istituto Nazion ale di Fisica Nucleare.






DURANTE le operazioni di
decommissioning della centrale nucleare del Garigliano
saranno utilizzati dei rivelatori di radiazioni ad alta tecnologia. Lo hanno annunciato ieri l’amministratore
delegato della Sogin, Giuseppe Nucci, e il presidente
dell’Infn (Istituto Nazionale
di Fisica Nucleare) Fernando Ferroni, i quali hanno
sottoscritto un accordo di
collaborazione per lo svolgimento di attività nell’am -
bito del decommissioning e
della gestione e messa in
sicurezza dei rifiuti radioattivi e per lo sviluppo di
attività di cooperazione con
Enti e Istituzioni internazionali. Nell’ambito della collaborazione, di durata biennale, è stato definito un prim o   p r o g e t t o   p e r   l a
realizzazione di un sistema
tecnologico per il monitoraggio in tempo reale dei
rifiuti radioattivi, tramite la
tecnica Dmnr (Detector Mesh for Nuclear Repositories), che consentirà una
nuova metodologia nella gestione dei rifiuti radioattivi.
In particolare, questo progetto prevede una fase sperimentale che vedrà coinvolti
i laboratori del sud dell’Infn
e la centrale Garigliano di
Sogin, per la realizzazione
di rivelatori di radiazioni ad
alta tecnologia. L’Infn, che
conta circa 3500 scienziati
tra dipendenti e associati
universitari specializzati nel
campo della fisica nucleare,
ha sviluppato negli ultimi
due anni i prototipi di questi
rivelatori, nell’ambito del
progetto strategico InfnEnergia. Si tratta di una rete
di fibre scintillanti in plastica che, colpite da radiazione
gamma, producono una luce
che viene letta da fotomoltiplicatori al silicio, posti alle
due estremità delle fibre. Il
segnale viene digitalizzato e
inviato ad un calcolatore.
«L’accordo – ha affermato
l’amministratore delegato di
Sogin, Giuseppe Nucci –
conferma l’impegno di Sogin nel promuovere e sostenere, sia a livello nazionale
che internazionale, l’inno -
vazione tecnologica nel
campo del decommissioning e della gestione dei
rifiuti radioattivi per migliorare continuamente l’effi -
cienza e l’efficacia delle nostre attività. Quest’accordo
– ha spiegato Nucci – rientra
fra gli strumenti che abbiamo attivato e sviluppando
collaborazioni nella più
grande bonifica ambientale
della storia del nostro Paese;
tutto ciò con l’obiettivo di
garantire la sicurezza dei
cittadini e la salvaguardia
del l’ambiente». «Questa
collaborazione – ha aggiunto il presidente dell’Infn,
Fernando Ferroni - dimostra
come attivando nel modo
migliore le competenze reciproche di parti diverse si
possano raggiungere risultati importanti per migliorare la qualità della vita a
partire dagli sviluppi tecnologici motivati dalla scienza
di base».

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