mercoledì 7 novembre 2012

LE PREOCCUPAZIONI DELL'ARCIVESCOVO PER LA CRISI DEL MONDO DEL LAVORO!







Don Riccardo Pappagallo, responsabile diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace, esprime la preoccupazione del nostro Arcivescovo S.E. Mons. Fabio Bernardo D’Onorio per la crisi che si sta registrando quotidianamente nel mondo del lavoro e che non risparmia il territorio diocesano di Gaeta.
Il nostro Pastore è addolorato per la sfiducia che sta coinvolgendo tanti giovani rispetto al loro futuro e per l’angoscia che interessa numerose famiglie; ogni essere umano ha diritto alla dignità del lavoro.



Don Riccardo Pappagallo fa presente che l’Arcidiocesi segue con attenzione e trepidazione gli sviluppi che interessano numerose aziende in difficoltà nel comprensorio. 
Solidarietà in particolare ai 46 lavoratori di Italcraft, che a breve vedranno scadere la cassa integrazione straordinaria e che hanno sfilato e manifestato nella città di Gaeta.
Solidarietà ai lavoratori della Casa di Cura Sorriso sul Mare che dal 2 novembre scorso ha licenziato 35 suoi dipendenti e che domani mercoledì vede un confronto tra la proprietà e le organizzazioni sindacali per il futuro della struttura sanitaria e che è all’attenzione del consiglio comunale di Formia in quanto è stato inserito tra i punti all’ordine del giorno dell’assise convocata per lunedì prossimo 12 novembre. 
Occorre che le istituzioni locali, regionali e nazionali, i rappresentanti delle forze politiche e le controparti superino egoismi, disattenzioni e verità preconcette per dare risposte concrete ai problemi che interessano numerose famiglie.
E le situazioni citate sono solo alcuni esempi di una situazione strisciante che interessa, purtroppo, tutta la nostra diocesi.
Don Riccardo Pappagallo non dimentica i giovani e ricorda che lo stesso Santo Padre Benedetto XVI all’inizio dell’anno ha osservato: “Le preoccupazioni manifestate da molti giovani in questi ultimi tempi, in varie regioni del mondo, esprimono il desiderio di poter guardare con speranza fondata verso il futuro. Nel momento presente sono molti gli aspetti che essi vivono con apprensione: il desiderio di ricevere una formazione che li prepari in modo più profondo ad affrontare la realtà, la difficoltà a formare una famiglia e a trovare un posto stabile di lavoro, l’effettiva capacità di contribuire al mondo della politica, della cultura e dell’economia per la costruzione di una società dal volto più umano e solidale. E’ importante che questi fermenti e la spinta ideale che contengono trovino la dovuta attenzione in tutte le componenti della società. La Chiesa guarda ai giovani con speranza, ha fiducia in loro e li incoraggia a ricercare la verità, a difendere il bene comune, ad avere prospettive aperte sul mondo e occhi capaci di vedere «cose nuove» (Is 42,9; 48,6).

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