venerdì 2 novembre 2012

REGIONE LAZIO: NONOSTANTE TUTTO SARà ASSE PD-UDC!







IL DATO delle urne siciliane
ha avuto il merito di stringere
ulteriormente le maglie di un
accordo che fino a quel momento ha stentato a decollare.
A fare il resto, però, sono
state le proiezioni e i sondaggi su scala nazionale che da
giorni arrivano a intervalli regolari sulle scrivanie di Pier
Ferdinando Casini e Pier Luigi Bersani. Numeri e percentuali che suggeriscono a Pd e
Udc alleanze coraggiose anche oltre lo stretto di Messina.
Insomma, da ore si va delineando la sensazione che
quanto è stato possibile con
Cancelleri in
Sicilia lo sarebbe altrettanto in Lombardia, Molis e , p e r   i l
Campidoglio e
nel Lazio. Con
particolare riferimento a
q u es t ’u l ti m a
ipotesi. Dove
sembra ormai
scontata un’al -
leanza inedita
tra i due partiti,
che appena
due mesi fa sedevano su aree
opposte della
Pisana. Ad imprimere un’ac -
celerata impressionante a
questa possibilità è stato, solo qualche ora
fa, Pier Ferdinando Casini,
bollando in
questo l’espe -
rienza laziale
appena conclusa. «Dopo
l’esp er ien za
del Pdl alla Regione Lazio
non è ipotizzabile che noi si
possa votare
con il centrodestra in Regione. L’espe -
rienza del Lazio è finita male,
noi diamo un giudizio negativo sull’amministrazione da
parte del Pd». Parole che non
si prestano ad alcun tipo di lettura se non a questa: l’Udc
ha capito che alle prossime
regionali, in programma con
ogni probabilità il prossimo
27 gennaio, il centrodestra
del Lazio (qualunque sia il
candidato) parte con una zavorra troppo invalidante. Ergo: meglio allearsi con l’av -
versario di turno. E complice
il successo dell’esperimento
siciliano, il rischio di fallire
sarà ulteriormente ridotto.
Scenario che promette di imbarazzare più di qualcuno in
provincia di Latina. Perché se
è vero, come è vero, che in
qualche piccolo comune del
territorio pontino Udc e Pd
già dialogano apertamente in
maggioranza, le segreterie
provinciali si sono sempre
fatte la guerra. Colpa, o merito, della subalternità che i
centristi in questa provincia
hanno sempre avuto nei confronti del centrodestra di
Claudio Fazzone. Pochi, da
queste parti, sarebbero infatti
disposti a credere nel successo di un’alleanza Partito democratico - Udc. Non è un
mistero che per il segretario
p r ov i   n c i a l e
della Vela, Michele Forte, i
democratici di
Latina siano
dei politici di
serie B, neanche degni di
sedersi al suo
tavolo. Non a
caso, rispondendo ad un
esponente democratico circa l’ipotesi di
una eventuale
alleanza, solo
poche settimane fa Michele
Forte dichiarava, limpidamente: «qualora avessi necessità di intavolare una
trattativa sulle alleanze con il
Partito Democratico il mio
interlocutore sarebbe il segretario nazionale Pier Luigi
Bersani». Ma c’è una cosa in
grado di far ragionare il segretario Udc pontino più di
ogni altra cosa: le chance di
vittoria. Stiano certi i democratici pontini che nel momento in cui il leader centrista si renderà conto che un’al -
leanza con il Pd, per quanto
suoni assurda, potrebbe dare
anche solo la possibilità di
una vittoria alla Regione Lazio e quindi, scandali permettendo, altri cinque anni nella
maggioranza della Pisana, loro cominceranno ad essere i
migliori alleati che questo
territorio avrà da offrire. Con
buona pace del Pdl a cui non
resterà che farsene una ragione.

Da latina oggi del 2.11.12

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