lunedì 24 dicembre 2012

CENTRALE NUCLEARE DEL GARIGLIANO:IL CONSIGLIO PROVINCIALE APPROVA UN ORDINE DEL GIORNO AFFINCHè SANTI COSMA E DAMIANO SIA RICONOSCIUTA SEDE DI IMPIANTO







SANTI Cosma e Damiano
deve essere riconosciuta
come sede di impianto e
non solo come Comune
vicino alla centrale nucleare del Garigliano e
monitoraggio ambientale
nell’area circostante il sito. All’indomani dell’ap -
provazione di questi due
ordini del giorno proposti
dai consiglieri Paolo Graziano e Franco Taddeo da
parte del Consiglio provinciale di Latina, l’asses -
sore all’ambiente di via
Costa, Gerardo Stefanelli,
annuncia una rinnovata attenzione per l’impia nto
nucleare aurunco da parte
della Provincia e ha chiesto allo stesso consesso di
poter destinare nel bilancio delle somme, dopo le
notizie relative all’inchie -
sta condotta dai giudici del
Tribunale di Santa Maria
Capua Vetere. «A seguito
delle ultime indagini che
hanno riguardato il sito del
Garigliano - ha detto Stefanelli - ho chiesto ai colleghi consiglieri di poter
destinare nel bilancio provinciale delle somme per
effettuare un monitoraggio
ambientale permanente e
indipendente nell’area circostante la ex centrale.
Abbiamo già affidato ad
Arpa Lazio la predisposizione di un piano operativo per effettuare analisi
sulle acque del Garigliano
e sui fondali dello stesso,
al fine di valutare la presenza di elementi e materiali riconducibili alla attività passata e presente della centrale. Inoltre il
Consiglio provinciale ha
dato mandato all’avvoca -
tura di predisporre una richiesta al Ministero
dell’Ambiente e a quello
dello Sviluppo economico
per far si che il Comune di
Santi Cosma e Damiano
possa essere riconosciuto
come Comune «sede di
impianto» e non solo come
Comune vicino. Tale richiesta è giustificata dal
fatto che su un’area di
cento ettari di estensione
della centrale ben cinquanta si trovano nel territorio del Comune laziale;
non si capisce perchè ci
debba essere una discriminazione tra Santi Cosma e
Damiano e Sessa Aurunca, anche in termini di
entità del ristoro economico dovuto ai Comuni considerati sede di impianto.
Il nostro impegno - ha
proseguito l’assessore provinciale - continua anche
all’interno del Tavolo della
trasparenza, dove chiediamo da mesi di avere certezze circa la tempistica
delle operazioni di bonifica delle trincee, l’idoneità
dei depositi temporanei
realizzati ad ospitare tutti i
rifiuti radioattivi presenti
sul sito, e, soprattutto, sulle procedure per l’abbatti -
mento e la scarifica del
camino della ex centrale.
In particolare su questo
punto è stata fatta una precisa richiesta circa l’esi -
stenza di un piano di evacuazione e soprattutto di
eventuali test antisismici
che garantiscano la stabilità della struttura. Attendiamo - ha concluso l’espo -
nente dell’Udc - di avere
maggiori informazioni
dalle indagini in corso, ma
ci dichiariamo sin da ora
pronti a tutelare in ogni
sede gli interessi dei cittadini della provincia di Latina, qualora vengano accertate violazioni ed inadempimenti che hanno
causato danni ambientali
al nostro territorio e alla
salute dei nostri cittadini».

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