mercoledì 30 gennaio 2013

CENTRALE NUCLEARE DEL GARIGLIANO: SILENZI ED OMISSIONI DELL'AMMINISTRAZIONE DI SANTI COSMA E DAMIANO.







CENTRALE NUCLEARE DEL GARIGLIANO: perché NON DICHIARARE ANCHE SANTI COSMA E DAMIANO SEDE DEL SITO VISTO CHE ESSA SI ESTENDE SUL NOSTRO TERRITORIO  PER UNA SUPERFICIE PARI A QUELLA DL COMUNE DI SESSA AURUNCA?
SE LA PROVINCIA CHIAMA, IL COMUNE NON RISPONDE, FORSE perché IL DELEGATO …..DORME!
Su come l’amministrazione Di Siena ha affrontato e sta affrontando la problematica relativa allo smantellamento della centrale nucleare del Garigliano c’è molto da discutere, e sinceramente non sappiamo a chi attribuire i meriti di ciò, vista la posizione di “dama di compagnia” assunta dai nostri amministratori.
Sono trascorsi i tempi ( ma quelli erano altri tempi ed altre maggioranze)  in cui il delegato dell’amministrazione veniva citato, in buona compagnia del compianto avvocato Tibaldi, in giudizio dal generale Jean, che riteneva le loro azioni dannose all’immagine della Sogin!
Adesso, invece, di fronte ad un procedimento penale, assunto dalla procura del Tribunale di santa Maria Capua a vetere, invece di costituirsi parte civile a difesa degli interessa della propria popolazione, i nostri amministratori, sicuramente su suggerimento del loro delegato al ramo, non trovano altro meglio che..scrivere, come se nella scrittura si fosse la soluzione del problema.
Sull’immobilismo e sulla teoria del “tiriamo a campare, perchè tengo famiglia” degli ultimi avvenimenti vale la pena soffermare un po’ di più la nostra attenzione.
Il consiglio provinciale nella seduta del 21 dicembre 2012, all’unanimità, su iniziativa dei consiglieri Franco Taddeo e Paolo Graziano, ha approvato un ordine del giorno che impegnava l’ente Provincia a farsi carico della richiesta, da inoltrare al Ministero dell’Ambiente, di “modificare l’individuazione del comune epr l’impianto elettronucleare del Garigliano, comprendendo anche il comune di Santi Cosma e Damiano, oltre che quello di Sessa Aurunca, visto che entrambi presentano un’analoga estensione territoriale interessata dall’impianto stesso”.
Sicuramente tale deliberazione è stata inviata anche al nostro Comune, ma, pur ritenendo i vari disguidi postali che possano aver interessato la trasmissione dell’atto, per cui diamo per scontato che non sia arrivato agli atti del comune, sicuramente i nostri amministratori e il loro attento delegato avranno appreso la notizia dagli organi di stampa, visto che il quotidiano “Latina Oggi”, domenica 23 dicembre 2012 a pagina 38, a firma di Gianni Ciufo, ne riportava un ampio resoconto, titolando “Servitù nucleare, Santi Cosma sia riconosciuta sede di impianto”, e  concludeva che “tale richiesta è giustificata dal fatto che su un’area di cento ettari di estensione della centrale ben cinquanta si trovano nel territorio del Comune laziale; non si capisce perchè ci debba essere una discriminazione tra Santi Cosma e Damiano e Sessa Aurunca, anche in termini dientità del ristoro economico dovuto ai Comuni considerati sede di impianto”.
Orbene la nostra amministrazione e il suo solerte delegato sono rimasti in un silenzio assordante, e in un immobilismo che è in netto contrasto con l’interesse generale della popolazione, che viene così sacrificato senza alcuna motivazione oggettivamente rilevabile, se non quella che l’iniziativa è partita dal consigliere provinciale Franco Taddeo, che nell’ambito dell’amministrazione comunale di Santi Cosma ricopre il ruolo di minoranza.
Adesso lo stesso Taddeo, unitamente ai consiglieri Ionta e Vellucci, torna alla carica chiedendo al sindaco Di Siena di adottare un documento analogo in consiglio comunale, che vada a supportare la richiesta fatta dall’ente provincia.
Se nello stesso  periodo prenatalizio il sindaco Di Siena era impegnato a rimettere il protocollo d’intesa con la provincia per la chiesa di Campomaggiore e non avrà avuto tempo per leggere quella richiesta relativa alla servitù nucleare, adesso è nell’interesse di tutti che tale atto sia adottato nel più breve tempo possibile ed è naturale pensare che esso troverà anche nell’assise comunale l’unanimità dei consensi.
 Anche questo è un modo come un altro, o forse migliore di altri,  per ricordare Marcantonio Tibaldi, che della lotta antinuclearista ha dipinto ogni giorno della sua vita e al quale, lassù, strapperemo un sorriso.

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