LA
chiesa di Sant'Antonio di
Campomaggiore
di Santi Cosma
e
Damiano sarà abbattuta. Da
quest'oggi
saranno affissi sui territori comunali i manifesti che
invitano
le ditte
locali,
se interessate, a partecipare alla gara. Come è noto l'Amm in i st r az i on e
provinciale
di
Latina
ha stanziato una cifra di
circa
centomila
euro,
girata direttamente alle
autorità
ecclesiastiche locali,
che
quindi procederanno alla
demolizione.
Il
mancato
passaggio dei fondi dal
Comune,
come
già
riferito, ha
portato
il sindaco Vincenzo Di
Siena
alla revoca unilaterale del
protocollo
d'intesa che prevedeva
l'abbattimento
e la ricostruzione
della
struttura ecclesiastica, finanziata per il 75% con i fondi
della
C.E.I. e il resto con le offerte
dei
fedeli. «In queste condizioni -
ha
affermato il parroco Giuseppe
D'Agostino-
è difficile poter trovare altre soluzioni. Non voglio
fare
polemiche, perchè non è mio
compito,
ma effettivamente le infiltrazioni e la situazione generale della chiesa non ci
consentono
alternative».
Nella parte posta a
fianco
della chiesa, nella mansarda, sono stati apposti dei sostegni
in
ferro per il pericolo di crolli,
ma
secondo il sacerdote è proprio
la
struttura che è fatiscente e pericolante. «Basta venire a vedere
all'interno
-ha continuato padre
Giuseppe
D'Agostino- per rendersi conto in che stato è questo
immobile.
Non a caso una parte
dell'edificio
dove io risiedo è stata puntelalta. Nella parte interna,
sotto
la volta ci sono delle crepe,
così
come all'esterno. Non si può
continuare
in queste condizioni,
pur
se ripeto non voglio entrare in
polemica
con nessuno». Come è
noto
c'è una parte della popolazione che chiede il restauro e non
l'abbattimento,
con interventi di
ristrutturazione,
ma l'affissione
degli
inviti alle ditte locali di
Castelforte
e santi Cosma e Damiano, dimostra che il piano abbattimento va avanti e non è
per
nulla
archiviato. Anzi, siccome il
precedente
progetto della chiesa
ha
subito una modifica, sarà necessario anche il passaggio in
consiglio
comunale, per l'approvazione della variante della nuova chiesa. Dunque la
vicenda si
arricchisce
di un altro colpo di
scena,
che, certamente, non mancherà di suscitare le reazioni di
coloro
che non vogliono la demolizione del luogo sacro, chiuso
con
un'ordinanza del sindaco da
oltre
un anno e mezzo per motivi
di
sicurezza.
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