domenica 20 gennaio 2013

EX EVITAPE: ANCORA UN RINVIO PER LA CASSA INTEGRAZIONE PER GLI OPERAI, ADESSO è NECESSARIO IL PARERE DEL GIUDICE FALLIMENTARE






LA concessione della CIG in deroga
a favore degli operai della ex Evotape
è condizionata dal parere del giudice
fallimentare di Antonio Lollo. Questo è quanto è emerso al termine di un
incontro svoltosi negli uffici della
Regione Lazio al quale hanno partecipato, tra gli altri, i responsabili delle
organizzazioni sindacali Dario D'Arcangelis (Filctem-Cgil), Roberto Cecere (Femca Cisl), Maria Antonietta
Vicaro ed Eliseo Fiorin (Ugl chimici), i funzionari regionali Raffaele
Fontana e Giuseppe Milella, tre operai e il curatore fallimentare Vincenzo Manciocchi. Tutti hanno sottoscritto il verbale di incontro, nel quale si prende atto che il curatore
fallimentare si è riservato una risposta in attesa di quanto deciderà il
giudice fallimentare Lollo. Una decisione che non ha permesso ieri, ai
partecipanti del summit, di poter sottoscrivere la concessione della CIG
in deroga sino ad aprile prossimo. «E'
stata - ha detto il segretario provinciale della Cgil D'Arcangelis- una riunione nel corso della quale è stata
sviscerata la situazione, in tutta la sua
complessità, e che ora dovrà attendere l'ok del giudice fallimentare». Un
parere che, salvo colpi di scena, dovrebbe essere favorevole, ma che
arriverà dopo che sarà arrivata sul
tavolo dello stesso giudice la richiesta. Le organizzazioni sindacali presenti all'incontro, presenteranno alla
sezione fallimentare del Tribunale di
Latina, una istanza dove saranno indicati i punti salienti della vicenda ex
Evotape che vede un gruppo di lavoratori che si appresta a ripartire con
una nuova attività, ed oltre 80 persone che resterebbero licenziate a casa.
L'istanza che verrà presentata, visto il
parere favorevole espresso in tal senso dalla Regione Lazio, chiede al
giudice dottor Lollo di autorizzare, in
tempi celeri, la curatela fallimentare
alla sottoscrizione del verbale di proroga della cassa integrazione in deroga. «Ci auguriamo - ha aggiunto il
segretario della Femca Cisl, Roberto
Cecere - che i tempi della giustizia
rispetto alla decisione non tardino ad
arrivare, perchè questo metterebbe in
pericolo 4 mesi di indennità di cassa
integrazione, creando ulteriori difficoltà economiche a decine e decine di
famiglie che vivono in un territorio,
come quello del sud pontino, che si
avvia verso la desertificazione industriale. Ed è per questo che domattina, con urgenza, presenteremo l'istanza in tribunale». Sulla stessa lunghezza d'onda la UGL chimici.
«Registriamo - hanno affermato Eliseo Fiorin e Maria Antonietta Vicaro
-un positivo riscontro da parte della
Regione Lazio e in particolare per
l’interessamento dei funzionari
dell’assessorato al Lavoro della Regione Lazio, Claudio Durigon e Raffaele Fontana. Auspichiamo che il
giudice delegato Antonio Lollo dia
parere favorevole al percorso alternativo di cig in deroga, seppur temporaneo, ai licenziamenti che andrebbero
a gravare ulteriormente sulla situazione già pesantissima del nostro
territorio». Dunque per gli oltre 130
operai della ex Evotape ci sarà da
attendere il parere del giudice fallimentare che, comunque, vista la disponibilità della Regione Lazio ad
erogare la stesa cassa integrazione,
non dovrebbe negarla a tutti gli operai in mobilità. Nel frattempo i 52
operai facenti parte della Mancoop,
la cooperativa che si è costituita per
riprendere l'attività, attendono la firma dell'atto nel quale si concederanno in fitto alcuni locali e alcune
apparecchiature dello stabilimento,
che, secondo gli stessi soci, dovrebbe
avvenire la prossima settimana. Un
accordo dopo il quale la ex Manuli
riprenderà la produzione di nastri
isolanti.

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