giovedì 24 gennaio 2013

SMANTELLAMENTO DELLA CENTRALE DEL GARIGLIANO: SUBITO I RISULTATI!







NUOVE indagini ambientali
ed epidemiologiche e divulgazione dei risultati relativi alle
analisi del materiale prelevato
dai militari della guardia di finanza. Questo è quanto chiede
il Comitato Antinucleare del
Garigliano, attraverso il proprio responsabile Giovanni
Mallozzi, dopo il sopralluogo
risalente al novembre scorso,
disposto dal sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Giuliana Giuliano, che ha
aperto un fascicolo per disastro
ambientale ed irregolarità in
materia di sicurezza nucleare
nei confronti della Sogin.
«Alcuni di questi prelievi -ha
detto Giovanni Mallozzi- risultati subito
positivi ai
mi sur ato ri
di radioattività, sono
stati effettuati in luoghi accessibili alla cittadinanza in
pro ssim ità
degli sbocchi degli scarichi dell’impianto
nucleare nel fiume Garigliano.
Chiediamo quindi che venga
fatta immediata chiarezza sulla
reale pericolosità in termini di
emissioni di radiazioni ionizzanti di tali luoghi e che, se
considerati realmente rischiosi
per la salute della popolazione,
questi siti vengano messi prontamente in sicurezza ed interdetti alla popolazione». Lo
stesso comitato, in passato, ha
richiesto più volte l'effettuazione di monitoraggi ambientali e
studi epidemiologici sulla popolazione, affinchè si possano
offrire le massime garanzie ai
cittadini della zona. «Studi -ha
aggiunto Mallozzi- che non sono stati mai realizzati. Come
infatti evidenziato dall’Enea e
dall’Istituto Superiore di Sanità, negli anni ‘80, la centrale
nucleare del Garigliano ha disperso nell’ambiente sostanze
inquinanti e radioattive ben oltre i confini dei Comuni limitrofi all’impianto, in un’area
compresa tra l’isola di Ischia ed
il promontorio del Circeo. A
distanza di quasi trent’anni da
quegli studi e dopo un lungo
silenzio da parte degli organi
competenti, la notizia del rilevamento di siti radioattivi
emersa dall’inchiesta, getta
ombre inquietanti sulla gestione della sicurezza dell’impian -
to e sui rischi
per la salute
della popolazione che ne derivano». Da qui
la richiesta da
parte del comitato di effettuare nuove e più
ap prof ondi te
analisi ambientali, unite ad un
studio epidem   i o   l   o g   i c   o
c o mp a r a tivo
storico ed attuale. «Ciò -ha
concluso Giovanni Mallozziper permettere
finalmente di
far emergere, a
partire da questa importante
inchiesta, la verità sulla centrale del Garigliano, dopo anni di
disinteresse da
parte delle istituzioni nazionali e di silenzio
omertoso delle
a m m i n i s t r a z i oni locali, che si
sono accontentate dei ristori
economici che
lo Stato elargiva ‘come contentino’, invece di difendere il diritto alla salute ed alla giustizia
della propria comunità».

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