sabato 9 marzo 2013

EMERGENZA IDRICA: IL GOLFO IN GINOCCHIO. PRONTE LE PRIME RICHIESTE DI RISARCIMENTO!






IL fenomeno dell’acqua torbida si allarga. Da ieri anche la
città di Gaeta è stata interessata da questa problematica ed il
sindaco Mitrano ha emesso
subito l’ordinanza con la quale si vieta l’utilizzo dell'acqua
potabile. Una vera e propria
emergenza che sta mettendo
in ginocchio l’intero sud pontino. Entrambi le sorgenti di
Capodacqua e Mazzoccolo risultano «inquinate» e nelle case arriva il prezioso liquido di
colore marrone.
Da Gaeta fino a Spigno non
si può utilizzare l’acqua per
bere o per lavare le verdure.
Ma anche farsi una doccia,
risulta molto difficile.
Il fenomeno non è nuovo,
visto che ormai si ripresenta
ogni volta che piove ed i cittadini sono stanchi di dover sopportare disagi, pur pagando
bollette salate. Bisogna acquistare acqua per bere, ma anche
per lavarsi. Di autobotti in giro
per le città se ne stanno vedendo poche. Ed è esplosa anche
questa volta la rabbia dei cittadini.
Ieri pomeriggio i pensionati,
nello specifico la lega Spi Cgil
e la Federconsumatori di Formia, hanno chiamato in causa
il sindaco - in quanto responsabile della salute dei cittadini, e massimo esponente di un
Comune che ha il 51% della
partecipazione societaria in
Acqualatina - chiedendo un
incontro urgente «per valutare
possibili risarcimenti economici verso i cittadini per la
mancata erogazione di un servizio effettivamente efficiente
ed efficace».
«Sono ormai anni che in più
occasioni, sia per la pioggia,
che per guasti all'impianto
idrico, i cittadini sono costretti
a non poter utilizzare per tantissimi giorni dell'anno il servizio idrico pubblico, per il
quale, peraltro, pagano un pesante canone - hanno spiegato
la sigla sindacale e l’organi -
smo di tutela dei consumatori
-. Il disservizio, che si sta
concretizzando anche in questi giorni, ha un pesantissimo
costo, non solo economico,
dovendo i cittadini approvvigionarsi di acqua imbottigliata
ma anche un costo sociale, in
particolare per la popolazione
anziana, che ha grandi problemi per il trasporto dei contenitori di acqua dai negozi alle
proprie abitazioni».
L’altra denuncia ha riguardato la scarsa comunicazione sul
problema idrico da parte di
Acqualatina. «Si deve constatare anche, che l'ordinanza comunale non si fa carico di
alcun impegno per favorire l'erogazione a domicilio di acqua potabile, a favore della
cittadinanza anziana o con
particolari disagi».
Sui disagi che si stanno registrando è intervenuto anche il
movimento «Centro democratico-diritti e libertà», che auspica l’immediata fuoriuscita
di Formia dalla società Acqualatina. «La storia è sempre
la stessa: i cittadini pagano, ed
anche troppo, e in cambio non
ricevono mai un servizio altrettanto adeguato. Ma l’acqua
non è un diritto? O è solo un
dovere pagarla? Perché abbiamo ancora un impianto idrico
così carente?», sono gli interrogativi che si pone. Domande
che attendono una risposta
dall’amministrazione comunale e dalla società che gestisce il servizio idrico.
DA LATINA OGGI DEL 9.3.13

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